L’azione 5 ha risposto all’esigenza di verificare le condizioni che consentono una sostenibilità economica della filiera delle popolazioni di cereali, individuando gli ambiti di particolare attenzione in vista di un suo efficientamento che permetta di contenere il prezzo delle sementi, della coltivazione/trasformazione e quindi del prodotto finito entro limiti accettabili per gli utilizzatori intermedi e finali, pur offrendo una buona remuneratività lungo la supply chain.

Tramite interazioni con gli operatori del settore, si è arrivati a costruire un foglio di calcolo in Excel® che permetta di simulare la suddivisione del valore (costi e margini lungo le filiere), caratterizzate da prodotti diversi (filiera sementiera e filiera alimentare) e da diversi gradi di trasformazione del prodotto commercializzato (granella, farina, pane). Il foglio di calcolo in Excel® è stato reso disponibile su www.gobreedforbio.it/news-e-documenti/ insieme al manuale di utilizzo.

E’ evidente come i prezzi e i margini in tutte le fasi possano variare significativamente in diverse situazioni, in relazione non solo a dimensioni e potere negoziale relativo degli operatori coinvolti, ma anche a specifiche caratteristiche degli output, a dinamiche inflazionistiche congiunturali etc.  

La lavorazione delle sementi di popolazioni deve essere calibrata attentamente; all’eliminazione di semi estranei o impurità, non deve seguire anche l’eliminazione di linee appartenenti alla popolazione. Per verificare questo, i due campioni prelevati per ogni popolazione ed azienda prima e dopo lavorazione, sono stati seminati in parcelle affinacate nell’azienda sperimentale del CREA-DC in due annate. Le osservazioni eseguite per le popolazioni in prova non hanno evidenziato differenze macroscopiche nella composizione fenotipica delle parcelle seminate con seme in natura e con seme selezionato.

Indicatori significativi per la qualità delle sementi di popolazioni sono risultati:

- l’assenza di carbone;

- l’assenza di piante/semi di specie estranee (coltivate/spontanee) difficilmente eliminabili in fase di selezione meccanica.

- la località di moltiplicazione. Una eccessiva fertilità del suolo comporta una eccessiva altezza ed una maggiore probabilità di allettamento della coltura e perdita/scarto della semente.

Campioni positivi a Ustilago sp. sono stati sottoposti ai seguenti trattamenti termici: 50°C, 60°C, 70°C a secco per 24 ore in stufa ventilata e 70°C per 24 ore dopo immersione in H2O per 30 minuti. I test di germinazione condotti dopo i trattamenti hanno evidenziato la tenuta germinativa dei campioni trattati a secco, mentre il trattamento ad umido l’ha ridotta significativamente. Per il trattamento a 70°C a secco non si sono riscontrate spighe con presenza di Ustilago sp.

Per l’individuazione della sua presenza, in letteratura non sono disponibili protocolli specifici per Ustilago tritici, è stato quindi adattato il protocollo ISTA 7-13a per Ustilago nuda applicando il colorante Trypan blu. 

Nell’Azione 3 è stata verificata la qualità merceologica delle sementi prodotte a seguito di lavorazione presso una ditta sementiera, attraverso analisi di laboratorio. Per ciascuna azienda agricola e popolazione del progetto sono stati analizzati i campioni prelevati in fase di trebbiatura (seme in natura) ed i campioni prelevati dopo la lavorazione del seme presso la ditta sementiera, nelle annate agrarie 2021 e 2022. I parametri analizzati sono stati: la purezza specifica, la determinazione del numero di semi estranei, la germinabilità. Dai risultati si conferma l’efficacia della lavorazione del seme in termini di purezza specifica, con valore pari al 100% per tutte le popolazioni di ciascuna azienda nel 2021 e valori sopra i limiti di legge per l’anno 2022. Dopo la lavorazione del seme il numero di semi estranei diminuisce nettamente, anche nelle aziende agricole che presentano un inquinamento con specie estranee più alto. Il limite di legge per tale parametro per una semente di seconda riproduzione è di 10 semi di altre specie e di 7 semi se vi sono altre specie di cereali. Le specie estranee che tendono a persistere anche dopo la lavorazione del seme sono: Hordeum vulgare; Triticum durum; Secale cereale e Vicia spp. nell’anno 2021 e Abelmoschus esculentus; Convolvulus arvensis; Galium spp.; Hordeum vulgare; Triticum durum nell’anno 2022. Tutte le popolazioni osservate in ciascuna azienda ed in entrambi gli anni hanno una percentuale di germinabilità entro i limiti di legge per la categoria di appartenenza già sulla semente in natura (minimo di legge per semente di seconda riproduzione: 85%), tale dato migliora poi dopo la lavorazione del seme, in seguito all’eliminazione di semente spezzata, striminzita o danneggiata.

E' stata verificata la performance agronomica di popolazioni evolutive di frumento tenero (T. aestivum L. FURAT FLORIDDIA, MIX TENERO TOSCANA 1, MIX TENERO TOSCANA PA1 e BIO2), in pieno campo in diverse zone nell’appennino emiliano-romagnolo su due annate (2021 e 2022), individuando le operazioni in campo necessarie a garantire la produzione di semente di qualità. La media produttiva generale delle popolazioni nelle tre aziende agricole dell’appennino emiliano-romagnolo è stata di 2,5 t/ha. La popolazione Furat Floriddia è stata la più produttiva come media dei due anni e delle tre aziende con 2,56 t/ha, seguita da BIO2 (2,37 t/ha), Mix Toscana 1 (2,25 t/ha) e Mix Toscana PA1 (2,20 t/ha). Nel 2021 l’altezza media della pianta (123,8 cm) è stata significativamente maggiore dell’altezza media nel 2022 (116,9 cm). Tutti i frumenti nel 2022 hanno avuto uno sviluppo vegetativo inferiore a causa della prolungata assenza di piogge in primavera. La popolazione Furat Floriddia, con 47,54 g, ha fatto registrare un peso medio di 1000 semi più alto delle altre popolazioni. La media generale del contenuto di proteina è stata 12,6%. Nel 2021 è stata registrata la presenza di carbone (Ustilago sp.) in tutte le popolazioni del progetto tranne che in un caso. Non è stata invece riscontrata la presenza di carie, ruggine, Fusarium ed oidio. Nel 2022 il carbone è risultato invece pressoché assente in campo, probabilmente in seguito ad un andamento climatico più siccitoso rispetto al 2021.

L’azione 1 che prevedeva attività finalizzate allo sviluppo della filiera di popolazioni evolutive di frumenti ha portato alla condivisione di documenti utili alla produzione di semente, la somministrazione di un questionario per agricoltori, la realizzazione di un focus group, due workshop, lo sviluppo di nuove funzioni per la App SeedLinked, la produzione di farine e pani. Il report di analisi delle 70 risposte al questionario è disponibile al link www.gobreedforbio.it/news-e-documenti/ . Nei workshop sono state discusse le nuove prospettive aperte dal Regolamento UE 2018/848 in tema di sementi, con particolare riferimento al Materiale Eterogeneo Biologico, illustrando le novità contenute negli atti delegati del regolamento europeopubblicati a maggio 2021. Grazie al focus group sono stati analizzati gli elementi salienti delle relazioni di filiera. Dal focus group è emerso come queste relazioni permettano di rafforzare e riequilibrare la catena del valore, sostenendo il perseguimento congiunto di una qualità che sostenga i processi di trasformazione e fidelizzi il consumatore. L’ applicazione mobile SeedLinked per impostazione di prove varietali decentralizzate in aziende agricole, raccolta dati in campo e geolocalizzazione della rete di aziende è stata sviluppata per l’uso in Italia. Il manuale di utilizzo della App per tecnici e agricoltori è disponibile su www.rsr.bio/seedlinked.