Kontext

Con la Direttiva 91/676/CE, la UE ha introdotto l’obbligo di proteggere le acque dai nitrati di origine agricola. La Regione Puglia ha approvato il proprio ‘Piano Azione Nitrati’ (PAN) con D.G.R. n. 1788 del 2013, delimitando apposite Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN) e stabilendo vincoli alla gestione agronomica e adempimenti amministrativi a carico delle aziende agricole. La designazione delle ZVN, basata su studi territoriali e simulazioni modellistiche, richiede tuttavia appositi riscontri attraverso attività di monitoraggio per identificare le reali fonti di contaminazione da nitrati (scarichi urbani, effluenti zootecnici o fertilizzanti) e per una più efficace perimetrazione delle ZVN. Inoltre, un ulteriore problema è legato all’assenza di specifici servizi e strumenti informatici per la raccolta ed interpretazione dei dati, che possano supportare le aziende ad attuare una gestione coerente con il PAN, sia le istituzioni per gestire le attività di controllo e tracciare i processi.
 

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Gli elementi che favoriscono l’attuazione del del risultato prodotto, sono i seguenti:

1) ottimizzazione degli input agronomici mediante l’adeguamento delle tecniche di produzione (irrigazione, fertilizzazione, gestione del suolo) ai vincoli e divieti imposti nelle ZVN (PAN), nonché a quanto in generale previsto dal ‘Codice di Buona Pratica Agricola’ (CBPA) regionale;

2) riduzione della pressione sugli ecosistemi idrici mediante laverifica e/o miglioramento della perimetrazione delle ‘Zone Vulnerabili ai Nitrati’ di origine agricola (ZVN), con identificazione e mappatura delle possibili cause di contaminazione;

3) supporto alle attività di controllo da parte delle istituzioni competenti sull’attuazione ed efficacia del PAN, attraverso DSS e piattaforme ‘middleware’ di integrazione e interoperabilità per la gestione dei dati analitici territoriali e per l’acquisizione delle informazioni aziendali;

4) informazione del settore agricolo agli obiettivi del PAN e sensibilizzazione di organizzazioni, cooperative, aziende e tecnici, in merito alle problematiche della gestione sostenibile delle risorse idriche; ii) formazione tecnica e trasferimento tecnologico a livello regionale.

Additional information

Il progetto risponde ai seguenti fabbisogni definiti dal PSR: i) "Razionalizzare l’uso della risorsa idrica, promuovere la diffusione di pratiche di razionalizzazione nell’uso degli input”, in relazione al rischio di peggioramento della qualità delle acque per l’impiego di fertilizzanti; "Creazione e sviluppo di servizi digitali pubblici e privati, diffusione ICT (…)" (F. 33), in relazione allo scarso uso delle tecnologie ICT nelle zone rurali.

Il progetto è coerente con il ‘Piano Strategico’ del MIPAAF, che per l’Area 1 indica tra gli ambiti di intervento: i) ‘ottimizzazione dei processi produttivi’, con tecniche per la riduzione dell’impatto ambientale (in particolare azoto); ii) ‘gestione efficiente della risorsa idrica e della sua qualità’, attraverso monitoraggio, uso di DSS, e tecniche per proteggere le risorse (es. cover crops, test rapidi di contaminazione microbica); ‘sistemi funzionali alla gestione aziendale’, attraverso sistemi ICT per l’integrazione dei dati territoriali e delle informazioni (aziendali e pubbliche), ed applicazioni mobile (tablet, smartphone) per facilitare la gestione delle informazioni.