Context

Negli ultimi decenni, in Umbria e a livello nazionale, si sono registrati una riduzione del numero di allevamenti ed un aumento del numero medio di capi. Questo dimostra che la zootecnia si sta evolvendo verso un modello imprenditoriale che deve affrontare nuove sfide, prima tra tutte è il mantenimento di un rapporto di fiducia con i consumatori, messo in discussione da episodi critici (BSE, Diossina, Residui, ecc.) e dall'attenzione alle condizioni di allevamento. La zootecnia è sollecitata all'adozione di modelli produttivi più rispettosi delle condizioni di benessere animale. La mancanza di trasparenza riguardo questo argomento rischia di compromettere la fiducia tra produttori e consumatori. È necessario sviluppare nuovi modelli di allevamento e protocolli operativi che garantiscano il rispetto del benessere animale e associarli a sistemi di divulgazione che evidenzino le misure adottate nelle principali filiere. Inoltre, il benessere animale va inteso in un'accezione più ampia, come ottimali condizioni di gestione dell'allevamento, corretta alimentazione degli animali e ottimale condizione sanitaria e produttiva. Il benessere diventa un elemento fondamentale per la sostenibilità complessiva della produzione e, indirettamente, per la riduzione o la più corretta gestione del farmaco veterinario. Questo elemento, a sua volta, genera ulteriori effetti positivi sulle aziende (riduzione dei costi di produzione), sull’ambiente (minore impatto ambientale delle deiezioni) e sulla sanità pubblica (riduzione del rischio di presenza dei residui nelle derrate alimentari e contenimento del fenomeno dell'antibiotico resistenza).

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