project - EIP-AGRI Operational Group

Fly Larvae Associated with Mix Biochar for reducing swine manure Emission - Flambè
Digestione con larve associata a pirolisi dei residui per ridurre le emissioni di gas serra da parte degli allevamenti suini - Flambè

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Completed | 2017 - 2021 Italy
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Objectives

The overall goal of this Plan is to propose a cost-effective strategy to manage swine manure for the Emilia Romagna breeders. The Plan is aimed at reducing the environmental pressures in terms of greenhouse gas emissions and ammonia associated to the swine management and to enhance the use of swine manure. Swine manure may be utilized as fertilizer, giving essential nutrients for agricultural crops but the continued land application of manure  may result in excessive nutrient loss from soil to water deteriorating ecosystem. Therefore vermicomposting and pyrolysis will be proposed as new technologies for manure treatment that can reduce waste, GHGs emissions, and be environmentally safe. 

Objectives

Obiettivo generale del Piano è proporre una strategia ottimale di gestione dei reflui suini economicamente vantaggiosa per gli allevatori del territorio emiliano-romagnolo, finalizzata sia a ridurre le pressioni ambientali in termini di emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca, sia a valorizzare le potenzialità dell’utilizzo dei reflui in agricoltura. I reflui possono essere impiegati come fertilizzanti, ma il loro continuo apporto può comportare un deterioramento dell'ecosistema per le potenziali perdite di azoto.La digestione ad opera di Larve e la pirolisi sono, quindi, proposte per la gestione dei reflui in modo da ridurre i rifiuti e le emissioni di GHG nel rispetto dell'ambiente. 

Activities

1) Swine manure digestion by larvae. 
2) Separation of the lipid and protein parts to be used for energy purposes, following a circular economy approach.
3) Pyrolysis of larvae residues to obtain energy (syngas) and biochar that can be used as soil amendment in agriculture to improves structure and quality of soil. 
4) assessment of the reduction of environmental impact resulting from the use of swine manure for energy and agronomic purposes following a life cycle assessment approach

Activities

1) Digestione ad opera di larve dei reflui suini. 
2) Separazione della porzione lipidica e di quella proteica da destinare ad usi energetici, o ad altri usi, nell’ottica dell’economia circolare. 
3) Pirolisi dei residui della digestione larvale con l’ottenimento di energia (syngas) e biochar da usare come ammendante in agricoltura per migliorare la struttura e la qualità del suolo. 
4) Valutazione della riduzione dell’impatto ambientale derivante dall’impiego di reflui suini a scopi energetici ed agronomici attraverso un approccio life cycle assessment

Project details
Main funding source
Rural development 2014-2020 for Operational Groups
Rural Development Programme
2014IT06RDRP003 Italy - Rural Development Programme (Regional) - Emilia-Romagna
Location
Main geographical location
Parma
Other geographical location
Piacenza

€ 189858.45

Total budget

Total contributions from EAFRD, national co-financing, additional national financing and other financing.

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12 Practice Abstracts

CFSIVT Il CFSIVT ha organizzato un evento divulgativo presso il Centro di formazione, sperimentazione e innovazione Vittorio Tadini in località Gariga dal titolo "Soluzioni innovative per la valorizzazione degli scarti di filiera", il 20 gennaio 2020. 

UNIPR ha partecipato a diversi eventi e workshop, oltre ad aver promosso l'inaugurazione del pirogassificatore tramite mezzo stampa.



 

Il personale di Stuard ha effettuato la raccolta dati relativa alle azioni 3.2 (trattamento larve) e 3.4 (prove agronomiche). Il personale di UCSC ha effettuato la raccolta dati in merito alle azioni 2, 6. Il personale UNIPR ha raccolto dati relativi alle analisi del biochar applicato ai campi (Azione 5) e ha iniziato le analisi dei suoli campionati nella stagione 2018 (Azione 4). Le analisi hanno seguito metodologie standardizzate. CFSIVT ha raccolto ed elaborato i dati di processo dell’impianto di carbonizzazione necessari per potere ripetere/modellizzare, tutte le procedure per la carbonizzazione del “larvato” senza pre-trattamento.

Gli enti di ricerca e di sperimentazione costituenti il GOI hanno effettuato i report annuali delle relative azioni di propria competenza attraverso presentazioni orali e/o scritte presentate nel corso delle riunioni del GO: I report (relazioni/presentazioni) delle attività svolte sono state prodotte in corso d’opera e condivise con i partner del progetto in modo da permettere la pianificazione delle attività progettuali.

Nel corso del progetto sono state raccolte da parte del coordinatore del progetto informazioni utili ai partner per la redazione delle linee guida. Tali informazioni sono contenute all’interno della presente relazione e saranno rese disponibili attraverso il sito web dei progetti per la massima diffusione dei risultati del progetto e lo sviluppo di nuove attività applicative per la valorizzazione degli scarti nell’ottica di un’economia circolare.

UCSC ha elaborato un’analisi del ciclo di vita (LCA) al fine di sviluppare un quadro dettagliato del profilo ambientale del processo di trattamento del refluo zootecnico (palabile suino) mediante l’utilizzo di Hermetia illucens ed esplorare il potenziale impatto ambientale rispetto a trattamenti di tipo convenzionale, quale lo spandimento nei campi di coltivazione. Dunque i processi oggetto di analisi sono:

a. Trattamento "A": trattamento del refluo (palabile suino) mediante l’utilizzo di larve di Hermetia illucens.

b. Trattamento "B": spandimento del refluo nei campi di coltivazione. 

Al fine di presentare una valutazione generale del sistema di bioconversione è stata utilizzata come unità funzionale 1 kg di refluo trattato. I parametri biologici di allevamento del dittero Hermetia illucens sono dati primari raccolti durante i test sperimentali su scala di laboratorio. Laddove i dati non erano disponibili, lo studio è stato completato sulla base di dati secondari ottenuti dalla banca dati Ecoinvent vers.3 utilizzata per modellare i processi di background

(produzione di materiale, produzione di combustibile ed elettricità e trasporti). 

L'analisi LCA è stata condotta in conformità alla serie di norme UNI EN ISO 14040: 2006 e UNI EN ISO 14044:2006 utilizzando il codice di calcolo SimaPro 9 (PRè, 2014) e la valutazione degli impatti è stata effettuata con il metodo IMPACT 2002+ (Jolliet, 2003). L’analisi dei risultati mostra una riduzione degli impatti ambientali rispetto a quelli convenzionali, ma ciò è dovuto principalmente alla sostituzione della produzione di fertilizzanti N.

Le prove agronomiche sono state realizzate presso i terreni dell’azienda agraria sperimentale Stuard in località San Pancrazio (PR) e dell’azienda agricola Alfieri in località Porporano (PR). Nella seguente relazione verrà rendicontata l’attività di campo relativa al secondo ciclo di sperimentazione. In entrambe le aziende è stato adottato il medesimo schema sperimentale.

La prova agronomica ha previsto 4 trattamenti/tesi replicati 4 volte per un totale di 16 parcelle sperimentali. La dimensione delle parcelle era di 10,5 mq. In particolare sono stati effettuati trattamenti con solo biochar, biochar e liquame suino e solo liquame suino, il tutto confrontato con una tesi aziendale (piano di fertilizzazione normalmente adottato dall’azienda).

L’elaborazione statistica non ha evidenziato differenze significative rilevanti fra le tesi. 

Si è notato che distribuire il biochar prima della germinazione può avere effetti negativi; è necessario quindi distanziare la semina dalla distribuzione del char, eventualmente effettuando più lavorazioni per promuoverne l’interramento.

Un effetto evidente del biochar si può osservare con maggiore facilità in terreni poveri di sostanza organica. In terreni già di per sé fertili

le differenze si notano molto meno.

UNIPR in collaborazione con il CFSIVT affiancato dal consulente Marco Errani e Iridenergy S.r.l., hanno testato e messo a punto il sistema di alimentazione del carbonizzatore prototipale sito presso il campus UNIPR per la carbonizzazione del residuo solido organico del "larvato", prodotto presso l’azienda Stuard (derivato da liquame suino prodotto dall’azienda agricola CAMPO BÒ).

Nel corso delle prove di carbonizzazione sono emerse diverse problematiche causate dalla consistenza del larvato.

Per questa ragione è stato necessario mescolarlo, con una a biomassa fibrosa che fosse in grado di assorbire parte dell’umidità, in modo da garantire la movimentazione necessaria per l’introduzione all’interno del reattore. La paglia ottenuta da sfalci di fossi, presente in grandi quantità nelle aziende agricole, ha di aumentare a sufficienza la consistenza del larvato anche in piccole percentuali, intorno al 10%, in modo da consentire l’introduzione nel rattore.

Nonostante questi accorgimenti, il processo di pirogasificazione, vista la consistenza del materiale, ha avuto diversi problemi e ha richiesto diversi accorgimenti, anche a livello software, per il corretto funzionamento dell'impianto. In parallelo sono state svolte prove con un micro impianto e si è potuto osservare che dalla conversione termochimica del larvato si produce un syngas contenente elevate percentuali di vapor d’acqua che se raggiunge concentrazioni eccessive può ridurre il potere calorifico dello stesso arrestando la combustione. 

Durante il periodo oggetto della seguente rendicontazione il personale di Stuard ha provveduto alla gestione logistica dei materiali organici oggetto del seguente progetto. In particolare: 1) Raccolta del liquame suino presso azienda agricola Campo Bò. Il materiale organico è stato portato sia presso il laboratorio di Stuard opportunatamente attrezzato per il progetto, sia presso il laboratorio di UCSC. Sono state fatte diverse raccolte del liquame per poter soddisfare le necessità sperimentali del progetto. 2) Raccolta del liquame suino presso la suddetta azienda agricola Campo Bò e stoccaggio presso azienda Stuard e azienda Alfieri in attesa del suo utilizzo tal quale nei campi sperimentali (prove agronomiche) previsti nel Piano del GO. 3) Trasporto del materiale organico ottenuto dalle insettiere, cosiddetto “larvato” presso il SITEIA di UNIPR per il trattamento con microcarbonizzatore prototipale e produzione di un biochar finale. 4) Trasporto e stoccaggio presso azienda Stuard del biochar prodotto dal micro-carbonizzatore prototipale di SITEIA in attesa del suo utilizzo nei campi sperimentali previsti dal Piano del GO. Il personale di azienda agricola Campo Bò durante il periodo oggetto della

seguente rendicontazione si è occupato della preparazione del liquame

necessario per le attività previste dal Piano del GO. Il personale salariato di azienda agricola Alfieri ha provveduto alla gestione

logistica dei diversi materiali organici previsti nel campo sperimentale allestito presso i suoi terreni.

UNIPR ha eseguito analisi di base iniziando dalla caratterizzazione del biochar di origine legnosa che è stato applicato ai campi sperimentali. Tutte le analisi sono state effettuate seguendo i protocolli indicati nelle norme UNI (Ente nazionale italiano di unificazione), EN (elaborate dal CEN, Comité Européen de Normalisation) e/o ISO (Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione). I risultati sono stati confrontati con biochar ottenuto da digestato nel corso di precedenti ricerche utilizzando un diverso tipo di carbonizzatore. Il biochar ottenuto da una miscela di digestato suino e paglia è caratterizzato da un pH basico, che lo rende adeguato all'utilizzo in terreni eccessivamente acidi.

La conducibilità mostra un ridotto contenuto salino. La granulometria del biochar analizzato è principalmente inferiore ai 2 mm (circa il 65%). Questo è un dato molto importante da considerare per la distribuzione in campo; essendo un materiale particolarmente fino potrebbe rendere molto difficile la distribuzione. Inoltre sono stati eseguiti test di fitotossicità su piante modello mediante test standardizzati e, nonostante il basso contenuto di sali, la fitotossicità è risultata assente sia a basse che ad alte concentrazioni. Diverso è l'effetto sulla germinazione. Il biochar inibisce la geminazione in maniera consistente anche a basse dosi (0.3 g/piastra) e la inibisce totalmente a dosi più alte (>5 g/piastra). Di conseguenza, potrebbe essere utilizzatocome ammendante solo dopo la fase di germinazione visto l'effetto stimolante per la crescita.

In questa fase sono stati messi a punto due distinti impianti: uno in scala ridotta in UCSC e uno presso l’Azienda Sperimentale Stuard.

L’impianto in scala ridotta, progettato e realizzato in ambiente chiuso, aveva il duplice scopo di fornire l’inoculo (uova e larve) di partenza e di backup in caso di malfunzionamento dell’impianto posto

nell’Azienda Stuard.

L’allevamento è stato allestito in cella climatizzata a 28 ± 2 °C e 50 ± 5% di UR ed è suddiviso in 3 settori, ognuno per le tre fasi di sviluppo dell’insetto. Le larve non sono in grado di sopravvivere in piccole quantità di liquame poiché il liquido presente non permette loro di respirare. Pertanto, si è provveduto a eliminare parte della fase liquida mantenendo e utilizzando per le prove solo la frazione palabile. La percentuale di proteine rilevata a fine prova nelle larve alimentate su palabile suino non mostrano differenze con quella rilevata sulle larve di controllo, mentre sembra esserci un aumento della frazione lipidica nelle larve alimentate su palabile. Per quanto riguarda l'impianto presso l'azienda STUARD, sono state realizzate tre gabbie destinate a fungere da insettiere. Anche in questo caso il liquame è stato essiccato in modo da evitare l'annegamento delle larve.

UNIPR ha completato lo sviluppo del modello di valutazione economica basato sulla tecnica dell’Analisi Costi-Benefici (ACB). Il modello ACB è stato costruito impiegando le informazioni tecnico-economiche del prototipo sviluppato da UNICATT, quelle ottenute grazie all’attività di sperimentazione condotta sull’impianto di pirogassificazione, quelle provenienti dalle attività di sperimentazione (campo e laboratorio) e quelle della letteratura tecnico-scientifica. I costi e i benefici economici sono stati distribuiti su un orizzonte temporale di 20 anni applicando un adeguato fattore di attualizzazione (2% = IRS20 + 1% spread). I principali output del sistema di valorizzazione del palabile suino sono: i) le farine di insetto, ricavate tramite essiccazione delle larve mature, da destinare al mercato dei mangimi; ii) il biochar proveniente dal processo di pirogassificazione e impiegabile principalmente come ammendante dei terreni agricoli; iii) l’energia ottenuta durante il processo di pirogassificazione che è possibile impiegare per rispondere ai fabbisogni aziendali. Il biochar incorpora la maggiore quota di beneficio totale (38% del totale), a cui seguono le farine (35%) e il finanziamento PSR (10%). In generale, con un prezzo del biochar di 1.500 €/t, i risultati ottenuti mostrano una sostenibilità economica positiva. In base

alle ipotesi adottate, il costo complessivo dell’investimento verrebbe recuperato in 11 anni. 

Staff from UCSC organized and meneged all the activities about coordination between partners. Staff from Azienda Agraria Sperimentale Stuard, from SITEIA Parma and from CFSIVT partecipated to this activity leaded by UCSC.

At least one representative from each partner participated to both technical and coordinative meetings. 

All partners, under the lead of UCSC, have sistematically collaborated planning the activities and working in order to achieve all the project goals.

All partners were adeguatelly formed in order to divulgate all the results achieved.

All partners were frequentely contacted in order to verify primary results, deadlines of each phase, costs, risks and the budget. In all meetings organized by UCSC, all the informations were discussed in order to overcome some critical issue. 

UCSC has also verified all technical and financial report shared with Regione E.R. for fund munagement. Goals were achieved without any problem, except for an extension due to COVID19 pandemic.

Il personale di UCSC ha organizzato e gestito tutte le attività inerenti l’esercizio della cooperazione. Il personale afferente all’azienda Agraria Sperimentale Stuard, al SITEIA Parma, e alla CFSIVT ha partecipato all’attività di cooperazione coordinata da UCSC.

Almeno un rappresentante per ciascuna degli enti coinvolti ha partecipato aib diversi incontri, sia di natura tecnica che di natura organizzativa, presieduti dai responsabili del progetto di UCSC.

Tutti i partner, coordinati da UCSC hanno collaborato con continuità, alla pianificazione delle attività da svolgere, in conformità a quanto previsto dal Piano, collaborando per il raggiungimento degli obiettivi del progetto.

La modalità di attuazione del piano ha permesso di garantire la formazione di tutti i partner e di assicurare una corretta diffusione, inizialmente anche a livello informale, dei risultati del progetto.

Il monitoraggio dell’avanzamento ha previsto contatti frequenti con i partner per verificare i risultati intermedi, il rispetto dei tempi delle diverse fasi progettuali, i costi, i rischi ed il budget previsto. UCSC ha organizzato le riunioni con i partner nelle quali sono stati analizzati i risultati intermedi, discusse eventuali criticità.

È stato inoltre verificata da UCSC la completezza della documentazione relativa alle spese affrontate e raccolta la documentazione per la redazione del rendiconto tecnico ed economico intermedio trasmesso alla Regione E.R. per le domande di pagamento. Gli obiettivi sono stati raggiunti senza nessun particolare scostamento rispetto al

piano di lavoro e criticità se non per una richiesta  di proroga a causa dell’emergenza COVID 19.

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Contacts

Project coordinator

  • Università Cattolica del Sacro Cuore

    Project coordinator

Project partners

  • Azienda Agraria Sperimentale Stuard SCRL

    Project partner

  • Centro di Formazione, Sperimentazione e innovazione Vittorio Tadini

    Project partner

  • Società Agricola Alfieri Antonio, Bruno e Attilio Società Semplice

    Project partner

  • Società Agricola Campo Bo'

    Project partner

  • Università degli Studi di Parma

    Project partner