project - EIP-AGRI Operational Group

Application of process and product innovations for the development of the milk chain in Basilicata - INNOPROLATTE
Applicazione di innovazioni di processo e di prodotto per lo sviluppo della filiera Latte in Basilicata - INNOPROLATTE

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Objectives

The crisis of the market of cow milk and dairy products, traditional or industrial, move the farmers and dairy entrepreneurs to look for innovations. The project aims to answer to this demand for innovation by means of mature innovative technologies to the whole animal production chain in Basilicata region: cattle, jenny, goat farms and dairies. The opportunities offered by the Lucanian Research Entities, by means of a two-fold approach combining tradition and innovation, of process as well as product, would represent an occasion of development for the whole chain, “from farm to fork”, also organisationally.

Objectives

La crisi del mercato del latte bovino e del settore caseario, sia tradizionale sia industriale, spinge gli allevatori e gli imprenditori lucani alla ricerca di innovazione. Obiettivo del progetto è rispondere a questa domanda di innovazione trasferendo innovazioni mature all’intera filiera zootecnica della Regione: aziende bovine, asinine e caprine, nonché caseifici. Le opportunità offerte dal mondo della ricerca lucana, nel rispetto del binomio “innovazione-tradizione”, di processo come di prodotto, vogliono rappresentare un’occasione di sviluppo per l’intera filiera, anche a livello organizzativo.

Activities

The activities are: preparatory and adaptation of innovation – standardization of jenny's milk chain,  innovative cheese-making technologies and milk enriching with functional fibres. Evaluation and definition of the best cheese-making technologies and optimization of the goat cheese chain. Introduction of ready innovations into partners’ farms by means of sensory cheese evaluation and field-days. Diffusion of ready innovations and results by means of web site, press, workshops and final meeting, production of audiovisual material. 

Activities

Le attività sono: Preparatorie e adattamento dell’innovazione - standardizzazione della filiera latte d’asina, delle tecnologie casearie innovative e di arricchimento del latte con fibre funzionali. Valutazione e definizione della migliore tecnica produttiva dei formaggi innovativi e ottimizzatione dell’organizzazione della filiera caprina. Introduzione delle innovazioni in aziende partner - valutazione sensoriale dei formaggi e prove in campo. Divulgazione delle innovazioni pronte e dei risultati per mezzo di sito web, comunicati stampa, brochure, opuscoli, convegni intermedi e finale, giornate di dimostrazione e trasferimento delle innovazioni, produzione di video.

Additional comments

Dei cambiamenti di processo, di prodotto e di organizzazione, “mutuando” i risultati ottenuti nelle aziende aderenti al GO,
potranno beneficiarne tutte le aziende lucane, e non solo, del comparto “Zootecnia da latte” (sia i produttori primari e sia
le aziende di trasformazione e commercializzazione). La produzione di formaggi innovativi (vaccini e caprini) e la relativa
caratterizzazione qualitativa determineranno cambiamenti anche a livello organizzativo. Le aziende vaccine, asinine e
caprine, per produrre latte che risponda al target dei prodotti innovativi, giocoforza, dovranno introdurre variazioni
nell’organizzazione. Il progetto, con azioni integrate tra i diversi attori della filiera da latte (l’allevatore e produttore di latte
d’asina dovrà interagire con quello di latte vaccino e con il trasformatore. I produttori di latte vaccino e caprino e le
aziende di trasformazione dovranno interagire con i produttori di carciofo, ecc.) è impostato in una logica di filiera e di
rete. La novità principale, a parte le innovazioni di processo e di prodotto, consiste nel fatto che tutti i protagonisti della
filiera lavoreranno in un’ottica integrata e di filiera e questo, per una realtà come quella lucana, sarebbe una innovazione
assoluta.

Project details
Main funding source
Rural development 2014-2020 for Operational Groups
Rural Development Programme
2014IT06RDRP017 Italy - Rural Development Programme (Regional) - Basilicata
Emplacement
Main geographical location
Potenza
Other geographical location
Matera

EUR 260 000.00

Total budget

Total contributions from EAFRD, national co-financing, additional national financing and other financing.

Ressources

Audiovisual materials

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4 Practice Abstracts

The application of this innovation consists of validated technologies for the production of low-fat cheeses, cow's milk, donkey’s, goat's, sole or mixtures, with improved consistency through enrichment with food fibers having aggregate capacity: inulin and pectin.

These cheeses will respond to the need to develop new dairy products for the pressing market demand for low-calories and "functional" products for health but good to the palate. The use of donkey milk for partial (or total) replacement of cow's milk could be a valid approach for low-fat cheeses. Donkey milk, in fact, has a lower fat content than cow's milk, but this characteristic may be an obstacle to the development of cheeses of adequate consistency. Production difficulties can be overcome by adding natural aggregates such as inulin and pectin. From a nutritional point of view, inulin has many properties, including pre-biotics, favoring digestion, reducing intestinal gas. Another very interesting aspect of the use of inulin is its nutraceutical properties because it is able to prevent diseases such as diabetes or cardiovascular (due to increased fat in the blood) and the onset of colon cancer. Another aspect to consider is the prebiotic function attributed to inulin with increased Bifidobacterium density and decreased levels of pathogenic bacteria. The simultaneous use of donkey milk and inuline could be an important innovation in the milk dairy chain.

L’applicazione di questa innovazione consiste in tecnologie validate per la produzione di formaggi a basso tenore di grassi, da latte vaccino, di asina, caprino, soli o miscele, dalla migliorata consistenza grazie all’arricchimento con fibre alimentari che presentano capacità aggreganti: l’inulina e le pectine.

Questi formaggi risponderanno all’esigenza di sviluppare nuovi prodotti caseari per la pressante richiesta di mercato di prodotti a ridotto  contenuto calorico e “funzionali” per la salute ma buoni al palato. L’utilizzo del latte d’asina in sostituzione parziale (o totale) del latte vaccino potrebbe essere un valido approccio per formaggi a basso contenuto di grassi. Il latte d’asina, infatti, presenta un ridotto contenuto di grassi rispetto il latte vaccino, ma proprio questa caratteristica può rappresentare un ostacolo allo sviluppo di  formaggi di adeguata consistenza. Le difficoltà di produzione possono essere superate grazie all’aggiunta di fibre aggreganti naturali, come l’inulina e le pectine. Dal punto di vista nutrizionale l’inulina presenta svariate proprietà, tra cui le prebiotiche, favorire la digestione, ridurre il gas intestinale. Un altro aspetto molto interessante dell’utilizzo dell’inulina è rappresentato dalle sue proprietà nutraceutiche perché capace di prevenire malattie come il diabete o le cardiovascolari (per aumento dei grassi nel sangue) e l’insorgenza del cancro al colon. Un altro aspetto da considerare è la funzione prebiotica attribuita all’inulina con aumento della densità di Bifidobatteri e diminuzione dei livelli di batteri patogeni. L’impiego contemporaneo di latte d’asina e di inulina potrebbe costituire un’importante innovazione nella filiera della zootecnia da latte.

This innovation provides a new organizational model and new techniques and new products. Organizational model that starts from breeding, continues in collecting the milk, till cheese processing and marketing. A model that is at the basis of the future Lucanian goat chain.

Indeed, the main objective at the base of this product is to offer a new development opportunity to the goat farms of Basilicata, where, of all the livestock species reared, goat is certainly the one that lacks the greatest delays from the innovation point of view.

Ultimately, the products will be: a new organizational model of the goat's compartment, adapted to Lucanian requirements; new dairy products obtained from goat's milk; new business strategies for these products. The main product here, in this case, is that all the players in the chain will work in an integrated and productive way, and this, for the reality of the Basilicata region, would be an absolute innovation.

Razionalizzazione della filiera produttiva caprina

L’innovazione prevede un nuovo modello organizzativo e nuove tecniche e nuovi prodotti. Modello organizzativo che parte dall’allevamento, continua nella raccolta, fino alla trasformazione e commercializzazione. Un modello che sia alla base di un futuro progetto di filiera dell’allevamento caprino di Basilicata.

Infatti l’obiettivo principale alla base è offrire una nuova occasione di sviluppo alle aziende caprine della Basilicata, ove di tutte le specie zootecniche allevate, la capra è senz’altro quella che sconta i maggiori ritardi dal punto di vista dell’innovazione.

In estrema sintesi i prodotti saranno: un modello organizzativo del comparto caprino, da adattare alle esigenze lucane; nuovi prodotti caseari ottenuti da latte di capra; nuove strategie commerciali per questi prodotti. Il prodotto principale, in questo caso, consiste nel fatto che tutti i protagonisti della filiera lavoreranno in un’ottica integrata e di filiera e questo, per una realtà come quella lucana, sarebbe una innovazione assoluta.

This innovation concerns three sub-sectors of the dairy chain: bovine milk, in crisis; jenny livestock, biodiversity at risk; and dairy, thirsty for diversification. The standardization of jenny’s milk production will allow the elimination of process critical points by improving and / or modifying breeding and milking, storing and milking procedures. It will also provide breeders with a new work-process planning. This increased production efficiency translates into increased productivity and income, which contributes to the "active" preservation of biodiversity. This precious milk has important antibacterial properties for the presence of lysozyme, an enzyme that represents a potential alternative to egg lysozyme and used to fight swelling in cow and sheep milk cheeses.

The technology for the production of vaccine cheeses with the addition of jenny’s milk, previously studied and standardized during the project, represents the possibility of producing cheeses of constant quality and replicable. The cheeses obtained in the three variants (three stages of ripeness and thus consistency and different flavors) will be unique and versatile in the possibilities of use, both in terms of consumption as well as in the preparation of elaborate dishes, thus intercepting a target of consumers as wide as possible, aiming at a wide range of potential buyers different for texture and flavor. As aforesaid, it will tend to obtain a product of high palatability, delicate but with character, especially in the longer seasoning.

Questa innovazione riguarda tre comparti della filiera lattiero-casearia: il latte bovino, in crisi, l’allevamento di asine, biodiversità a rischio, e quello caseario, assetato di diversificazione. La standardizzazione della produzione di latte d’asina consentirà l’eliminazione dei punti di critici del processo tramite il miglioramento e/o la modifica delle procedure di allevamento e di mungitura, stoccaggio e trasporto latte. Inoltre fornirà agli allevatori un nuovo planning di lavoro-processo. Questa maggiore efficienza di produzione si traduce in aumento della produttività e di reddito, che contribuisce alla conservazione  “attiva” della biodiversità. Questo prezioso latte ha importanti caratteristiche antibatteriche per la presenza del lisozima, un enzima che rappresenta una potenziale alternativa al lisozima estratto dalle uova e utilizzato per combattere il gonfiore nei formaggi a latte vaccino e ovino.

La tecnologia di produzione di formaggi vaccini con aggiunta di latte d’asina, precedentemente studiata e standardizzata durante il progetto, rappresenta la possibilità di produrre formaggi dalla qualità costante e replicabili. I formaggi ottenuti  nelle tre varianti (tre fasi di maturazione e quindi consistenza e flavour diversi), saranno unici e versatili nelle possibilità di utilizzo, sia a livello di consumo tal quale che per la preparazione di piatti elaborati, potendo così  intercettare un target di consumatori più ampio possibile, mirando ad una platea ampia di possibili acquirenti per consistenza e flavour differenti. Per quanto suddetto si tenderà ad ottenere un prodotto di alta palatabilità, delicato ma con carattere, specialmente nella stagionatura più lunga.

Artichoke rennet cheeses. The results of this innovation cover two branches: the vegetable production, (artichoke) and dairy.

In the first case, thanks to the use of the last crop of artichokes, which has a low price so that does not cover the labor costs, horticultural companies can sell at a higher price the heads of the last harvest. In fact artichokes will have added value as they will be used for the production of rennet.

In the latter case, the dairy sector will be able to produce innovative cheeses that will fill new niche markets, both domestic and national, which are expanding, namely those of innovative products and of non-animal rennet cheeses. In fact, demand for novelty and cheeses for "vegetarians" is growing in the Southern Italy, but also at national and international level. These products are, in fact, very competitive, both for technology and taste. Moreover, the new plants that supply the vegetable rennet, yet to be created in the case of adoption of the innovation, will allow the development for employment, and especially for women, as this category is naturally highly suited to this particular activity.

Formaggi a caglio di carciofo. I risultati di questa innovazione riguardano due filiere: quello orticola, per la produzione di carciofi, e quella lattiero-casearia.

Nel primo caso, grazie all’utilizzazione dell’ultimo raccolto delle carciofaie, che spunta un prezzo basso tale da non coprire i costi di mano d’opera, le imprese orticole potranno vendere ad un prezzo maggiore i capolini dell’ultimo raccolto, che di solito spuntano un prezzo di mercato che non copre le spese di mano d’opera. Infatti i carciofi avranno un valore aggiunto in quanto saranno utilizzati per la produzione di caglio.

Nel secondo caso, il comparto lattiero-caseario potrà produrre formaggi innovativi tali da occupare nuove nicchie di mercato, sia locale sia nazionale, in espansione, e cioè quelle dei prodotti innovativi e dei formaggi senza caglio animale. Infatti la domanda di novità e di formaggi per “vegetariani” è in crescita, nel Mezzogiorno ma anche a livello nazionale e internazionale. Questi prodotti si prospettano, infatti, molto competitivi, sia per la tecnologia sia per il gusto. Inoltre, l’indotto per la produzione del caglio vegetale, ancora da creare, consentirà sviluppo per l’occupazione, e in particolare quella femminile, essendo questa categoria naturalmente vocata a questa particolare attività.

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Contacts

Project coordinator

  • Dott.ssa Lucia SEPE

    Project coordinator

Project partners

  • Angela Maria GUARINI

    Project partner

  • Donato RUSSO

    Project partner

  • ENEA - SSPT

    Project partner

  • EVOLUTIONCISF

    Project partner

  • Energaia Srl Impresa Sociale

    Project partner

  • Fresca Italia

    Project partner

  • OP Platano Melandro Latte

    Project partner

  • Pietro Mario VIOLA

    Project partner

  • UNIBAS

    Project partner